Un’Altra Luna
The Recovery Plan
3 – 16. 07. 2023
Mmh, I'm an orange moon
I'm an orange moon
Reflecting the light of the sun
Orange Moon, Erykah Badu
Mama’s Gun 2000
ENG
Un’Altra Luna is a festival dedicated to renewed narrations of people and cultures of African descent and the healing of the moon’s gravitational pull. Bringing together concerts, talks screenings and workshops, the work is an activation and celebration of the spatial imaginings of The Recovery Plan, its research platforms and the role of a network of young agitators and organizers in advancing the work of the center. Expanding the role and methodology of research and caring for those gestures of sharing, the festival draws upon the gravity exerted by the earth on the moon and vice versa, controlling the shifting of tides of the oceans, as a way of understanding the interdependency of cultural organizers and the active engagement of a public in contributing not only their presence, but their being. The work of caring for and recovering Black history shines bright as it reflects the light of those engaged in its work just as Erykah Badu sings to us “I shine so bright, 'cause I reflect the light of my sun”. The festival draws its title from a line in the song Leone by Diamante from the soundtrack of the 2016 Tony Saccucci film Il Pugile del Duce dedicated to the life of the Black Italian boxer Leone Jacovacci. Jacovacci changed his name and identity, enacting a form of shape shifting to advance in his craft and being within a society framed by the Fascist Regime in Italy of the 1920’s. This shifting of form, like the renewal of the moon cycle, is a form of self-care and self-narration that this festival intends to celebrate.
ITA
Un'Altra Luna è un festival dedicato alle narrazioni rinnovate di persone e culture di origine africana e alla guarigione dall'attrazione gravitazionale della luna. Riunendo concerti, proiezioni di conferenze e workshop, il lavoro è un'attivazione e una celebrazione delle immaginazioni spaziali di The Recovery Plan, delle sue piattaforme di ricerca e del ruolo di una rete di giovani agitatori e organizzatori nel portare avanti il lavoro del centro. Espandendo il ruolo e la metodologia della ricerca e curando quei gesti di condivisione, il festival attinge alla gravità esercitata dalla terra sulla luna e viceversa, controllando lo spostamento delle maree degli oceani, come un modo per comprendere l'interdipendenza delle culture organizzatori e l'impegno attivo di un pubblico nel contribuire non solo con la propria presenza, ma anche con il proprio essere. Il lavoro di cura e recupero della storia dei neri risplende luminoso poiché riflette la luce di coloro che sono impegnati nel suo lavoro proprio come Erykah Badu ci canta "Splendo così luminoso, perché rifletto la luce del mio sole". Il festival prende il titolo da un verso della canzone Leone di Diamante dalla colonna sonora del film di Tony Saccucci del 2016 Il Pugile del Duce dedicato alla vita del pugile nero italiano Leone Jacovacci. Jacovacci ha cambiato nome e identità, mettendo in atto una forma di cambiamento di forma per avanzare nel suo mestiere e trovarsi all'interno di una società incorniciata dal regime fascista nell'Italia degli anni '20. Questo spostamento di forma, come il rinnovamento del ciclo lunare, è una forma di cura di sé e di narrazione di sé che questo festival intende celebrare.